#LeManiGiuste: è questo lo slogan ufficiale della Giornata Mondiale della Fisioterapia che si celebra l’ 8 settembre. Un invito a rivolgersi e affidarsi sempre a professionisti del settore. Il fisioterapista, infatti, può essere di grande aiuto in tanti momenti della vita: quando si è molto giovani, in età lavorativa, in gravidanza e dopo il parto, in seguito a ricoveri ospedalieri o a interventi chirurgici, durante la terza età. È doveroso allora informare il cittadino quando rivolgersi al fisioterapista.
Il fisioterapista lavora in tanti gli ambiti della riabilitazione ma anche della prevenzione. Spesso, però, il cittadino non lo sa. Si può andare dal fisioterapista anche per prevenire il mal di schiena, e ancora quando si ha un problema di incontinenza il fisioterapista può essere di aiuto.
Perché, solitamente, ci si rivolge ad un professionista della salute?
La maggior parte delle risposte va ricondotta ad una ragione prevalente: il dolore. Si va dal medico di famiglia per un fastidioso mal di gola, dall’ ortopedico per un dolore alle ginocchia quando si corre, a ben pensarci ci si potrebbe anche affidare ad uno psicologo per un ricordo doloroso oppure un trauma della nostra vita passata. Il dolore,insomma, può condizionare la nostra quotidianità, compresa quella lavorativa e affettiva. In tutti questi casi si tratta di un segnale inviato dal nostro corpo, un segno che è necessario porre la nostra attenzione su noi stessi perché probabilmente qualcosa non va più come prima.
L’importanza del fisioterapista nella gestione del dolore
Quando descriviamo ad uno specialista il nostro sintomo è bene delinearlo nel modo più specifico possibile. Da quando abbiamo cominciato a soffrire quel particolare fastidio? In seguito a quale evento? È presente solo durante il giorno, prevalentemente alla notte o è continuo? Stiamo peggio camminando, stando seduti o correndo? Non bisogna poi dare minore importanza a fatti avvenuti durante l’infanzia solo perché è passato molto tempo. Alle volte i compensi messi naturalmente in atto dal nostro corpo nel corso degli anni possono essere risolti affrontando il problema nella sua interezza, arrivando alla radice della questione. Questa presa in carico globale del paziente è quella indicata dal modello bio-psico-sociale, che permette allo specialista di considerare anche quanto il problema influisca sulla vita (lavorativa e non)del paziente.
La comparsa del dolore può cambiare anche radicalmente le nostre abitudini. Un persistente male alla schiena può portarci a ridurre quanto più possibile il movimento, per evitare di stare peggio, e così facendo sensibilizziamo ulteriormente le nostre strutture corporee in un circolo vizioso, i tessuti perdono elasticità e tonicità, i movimenti divengono meno controllati e precisi.
A questo punto ogni sollecitazione sulla parte dolente continuerà comunque a fare male, ma avendo rinunciato ad attività semplici, come fare una passeggiata, uscire con gli amici o a praticare uno sport, siamo privi degli strumenti necessari per migliorare la nostra condizione. In questi casi uno specialista della riabilitazione può intervenire non solo sulle strutture interessate applicando della terapia manuale, ma con gradualità può aiutare il paziente a riprendere confidenza con il proprio corpo, educandolo ad uno stile di vita più salutare che facilita la guarigione e gli permette di non rinchiudersi in se stesso.
Il dolore è, quindi, la causa principale per cui si sottopone il proprio caso al fisioterapista, così come ad altri specialisti.
Quando si considera il dolore senza tener conto della sfera psicosociale del paziente, il percorso di cura rischia di non essere pienamente efficace! Teniamo sempre a mente che il corpo possiede una naturale tendenza all’equilibrio, e lo specialista a cui ci rivolgiamo può indicarci le strategie più opportune per migliorare la nostra condizione.
Non rimandiamo troppo a lungo la decisione di intraprendere un percorso riabilitativo, perché un dolore cronico di domani può rivelarsi molto più costoso e difficile da trattare rispetto a un semplice fastidio che dura qualche giorno in più.